KALOKAGATHIA : Una parola misteriosa e intraducibile.
Secondo i Greci antichi, questa parola rappresenta la condizione propria di chi è (nello stesso tempo) bello e buono.
Buono, agathós, rappresenta l’aspetto morale, unito alle sfumature sociali che provengono dalle origini, bello,kalós, è la bellezza fisica, con l’inevitabile aura erotica che l’accompagna.
Già da solo, tuttavia, l’aggettivo kalós è in grado di qualificare, insieme alla bellezza fisica, anche quella morale, così come l’aggettivo latino bellus, da cui deriva l’italiano bello, qualifica l’aspetto fisico, e non solo.
Quello di “bello” è quindi un concetto molto complesso che comprende l’armonia delle forme, l’equilibrio delle misure, la simmetria dei tratti, l’esattezza delle proporzioni: kalokagathòi.
E quale può essere il sinonimo di kalokagathoi? Per me è certamente: EROE.
Ma chi sono i veri eroi del nostro tempo?
Oggi nel nostro mondo occidentale il bisogno di equilibrio, il desiderio di risoluzione dei conflitti, la ricerca dell’ armonia tra gli elementi ci porta a dipingere una figura di eroe basata unicamente su canoni di bellezza prettamente esteriore. Sappiamo bene invece come, per vincere le battaglie contro l’universo esterno, si debbano risolvere innanzitutto le tensioni dell’anima.
Chi è pieno di problemi, chi si piange addosso, chi si lamenta sempre, alla fine non si piacerà nemmeno allo specchio e non avrà mai successo; chi invece sarà in grado di essere forte, di resistere, di sacrificare se stesso per un obiettivo più grande, potrà restare orgogliosamente in piedi.
Pensateci bene e guardatevi intorno: anche tra voi distinguerete tra kalokagathoi e sfigati.